Santa Maria di Leuca. Cosa vedere in città e nei dintorni.

Santa Maria di Leuca è una delle località più antiche e suggestive della Puglia. A soli sette km dall’Agriturismo Sikalìndi, è l’ultimo baluardo di bellezze paesaggistiche e naturali del Salento. Esposta a mezzogiorno, e racchiusa tra due promontori, Punta Ristola e Punta Meliso, Santa Maria di Leuca rappresenta da millenni un’importante area di culto.

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Santa Maria di Leuca, tra storia e leggenda

Un luogo emblematico le cui origini storiche hanno qualcosa di magico, di misterioso. Leuca deriva dal greco “LEUKÓS” cioè bianca, lucente, come sarà apparsa agli antichi greci per via forse della luce che risplendeva in questa assolata terra e che illuminava le sue chiare scogliere. Si suppone che Leuca si stata fondata dal re Idomeneo, arrivato in Italia dopo la distruzione di Troia, come testimoniano alcuni testi storici antichi scritti da Tucidide, Varrone, Strabone ed altri.

La leggenda della Sirena Leucasia

La leggenda narra di una bella e bianca sirena, Leucasia, che, infuriata per il suo amore non corrisposto da parte del pastore Melisso, a sua volta perdutamente innamorato dell’aristocratica Arìstula, scatenò una terribile tempesta le cui onde inghiottirono i corpi dei due innamorati. La Dea Minerva, impietosita dal fatto, decise di sonare l’immortalità ai due giovani innamorati, trasformandoli in quelli che oggi sono rispettivamente Punta Meliso e Punta Ristola che, senza toccarsi, si abbracciano dai lati opposti della baia. La sirena Leucasia, distrutta dal rimorso, si lasciò andare tra le onde del mare e fu pietrificata trasformandosi nella città di Leuca.

Una storia millenaria

Sono due le tappe obbligate con la storia di Santa Maria di Leuca: il Santuario pagano e poi cristiano situato sul Promontorio di Punta Meliso (l’antica Akra Japigia) dedicato alla Madonna; e il Santuario pagano messapico-greco-latino della Grotta Porcinara, situata sul versante orientale di Punta Ristola.

Cosa visitare a Santa Maria di Leuca

Il Santuario De Finibus Terrae

Prima tappa obbligata per ogni turista è il Santuario della Madonna di Leuca o De Finibus Terrae, situato sul Promontorio di Punta Meliso e meta di pellegrini provenienti da tutte le parti d’Italia e del mondo perchè dedicato al culto della Vergine SS. fin dai primi secoli del cristianesimo.

Costruito sulle rovine di un tempio pagano dedicato alla Dea Minerva, il Santuario fu più volte ricostruito a causa soprattutto delle incursioni saracene del periodo medioevale e di quelle turche in seguito. L’attuale Santuario è il sesto e risale al 1700.

Il passaggio dal paganesimo al cristianesimo è testimoniato dall’iscrizione riportata su una lapide situata all’entrata del Santuario e datata 43 d.C., quando Pietro Apostolo passando da Leuca per recarsi a Roma, con la sua predicazione convertì gli abitanti al cristianesimo e trasformarono il tempio pagano in un santuario cristiano dedicato all’Annunciazione di Maria SS.

Il Santuario è visitabile tutti i giorni dalle 7 alle 20. http://www.basilicaleuca.it/ Davanti al Santuario e ad uno dei più importanti fari d’Italia (48 m- 120 dal livello del mare) e anch’esso visitabile su richiesta, si apre un ampio balcone che si sporge su Porto di Leuca e sull’infinità del mare.

Grotta Porcinara

Lasciando il porto di Leuca alle spalle e dirigendoci verso Punta Ristola, la Porcinara è la prima grotta che incontriamo. A pochi metri sul livello del mare e rivolta a sud, è stata scavata dalla mano dell’uomo, a differenza di altre grotte come il Drago, la Tre Porte, i Giganti che sono invece naturali e perciò “caverne”. È formata da due aperture, una rivolta a sud e l’altra verso il mare, e da tre ambienti diversi in origine comunicanti. L’ipotesi più attendibile circa la sua funzione pare essere quella di un luogo sacro, ovvero un santuario risalente all’VIII secolo a.C. Le sue pareti sono ricche di iscrizioni in greco e in latino e di numerose croci del periodo paleocristiano che testimoniano la sacralità del luogo in cui si venerava il dio Batios (Giove) e, in seguito, la dea Venere e la Dea Fortuna.

La grotta è raggiungibile via mare, in quanto l’aria antistante è dotata di ampi gradoni, e via terra attraverso un sentiero che si stacca dalla litoranea subito dopo il ponte dello “scalo di Castrignano”. L’ingresso risulta attualmente protetto da una grata in ferro.

Santa Maria di Leuca in barca

Sono numerose, circa 40, le grotte presenti lungo il tratto di costa che abbraccia Santa Maria di Leuca, ritenute importanti o per la loro rilevanza storico-archeologica (grotte di ponente) o per la loro spettacolarità (grotte di levante). Sul versante occidentale da visitare sicuramente Grotta Cazzafri, la Grotta del Diavolo, la maestosa Grotta delle Tre Porte, la Grotta del Drago, dei Giganti. Sul versante a est, dove la costa è più alta e imponente, si trovano la Grotta della Vora, delle Mannute, del Terradico, la Grotta degli Innamorati e tante altre.

È possibile visitare le grotte e ammirare la loro bellezza noleggiando una barca e muovendosi in autonomia, oppure affidandosi a un’escursione guidata con pranzo o aperitivo a bordo. https://leucosescursioniinbarca.it/

Le Ville di Leuca

La fortuna turistica di Leuca inizia nella seconda metà del 1800, quando lungo il litorale compreso tra le due punte estreme di levante e ponente, furono costruite numerose ville intorno alle quali si è poi sviluppata nel corso del 1900 l’attuale Marina di Leuca. La prima villa, la più antica risale alla fine del 1700, villa Romasi.

Fu poi l’ing. Giuseppe Ruggieri che, facendo costruire nel 1874 l’omonima ed elegante villa a pochi passi dal mare, conosciuta come La Meridiana per via di un orologio solare collocato sulla facciata, diede inizio a questa “moda”. Alla fine del 1800 si contano oltre 50 ville negli stili più vari e sofisticati: lo stile toscano, quello francese, ionico, gotico, pompeiano, moresco e addirittura cinese. Nonostante le diverse caratteristiche architettoniche, ogni villa aveva degli elementi in comune: un ampio giardino nella parte anteriore e/o posteriore della villa, una cappella privata, un pozzo per la raccolta dell’acqua potabile, una stalla per i cavalli e una rimessa per le carrozze. Nel corso degli anni e a seguito delle varie ristrutturazioni, alcuni di questi elementi sono stati trasformati, ma numerose ville conservano ancora oggi la loro originale maestà e bellezza.

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